L’ultima giornata di campionato di queste stagioni, in casa Toro, hanno sempre provocato grandi emozioni alla gente granata. Da quando siede Ventura in panchina, quindi da quattro anni, l’atto conclusivo ha spesso lasciato un senso di amarezza e malinconia: dal più recente Fiorentina-Torino 2-2, con le lacrime di Cerci e di tutta la squadra per il clamoroso errore dal dischetto all’ultimo secondo di partita, all’addio di Rolando Bianchi in Toro-Catania della stagione 2012/2013, fino alla “beffa”, se così si può chiamare, di aver perso il primato in serie B per lo scialbo 0-0 di Bergamo contro l’Albinoleffe. Quest’anno, però, l’incubo dell’ultima giornata non è più stato tale, da una parte perché la classifica era ormai praticamente decisa, dall’altra perché di fronte c’era un Cesena già con la testa in vacanza e alla futura serie B. Il 5-0 maturato contro i romagnoli ha comunque un qualcosa di storico: oltre ad essere la vittoria più larga nella massima serie dell’era Cairo, è anche la prima vittoria nell’ultima giornata di un campionato di A da quindici anni a questa parte.

 

Già, perché non succedeva dai tempi di Mondonico, nella stagione 1999/2000: quel match contro il Piacenza, terminato 2-1 grazie alla doppietta di Ferrante, sancì però la retrocessione di entrambe le squadre, quindi è una vittoria molto amara da ricordare. Da quell’anno, il Toro non riuscì più a vincere l’ultima partita della massima serie, né nei due anni successivi alla risalita, contro Roma e Como, né nel primo triennio con Cairo alla presidenza, viste le sconfitte contro Inter, Fiorentina e ancora una volta i giallorossi.

 

E anche allargando il panorama al decennio “cairota”, i risultati non migliorano di tanto. Eccezion fatta per la stagione 2005/2006, in cui i granata vinsero sia l’ultima della regular season, con la Cremonese, sia la finale play-off di ritorno contro il Mantova, soltanto in un’altra occasione la squadra è riuscita a salutare i propri tifosi conquistando il bottino: la vittoria con il Cittadella per 1-0, gol di Belingheri, permise alla squadra di Colantuono di agganciare il quinto posto, ma poi la sconfitta per 2-1 di Brescia vanificò i sogni di promozione. Con Lerda, si visse il punto più basso della gestione Cairo, e al fischio finale di Torino-Padova 0-2 scoppiò una feroce contestazione cui assistette lo stesso Giampiero Ventura, già preallertato per la futura stagione.

 

Nel corso di questa stagione, il Toro ha infranto diversi tabù, come il successo a San Siro contro l’Inter, il trionfo nel derby contro la Juventus o la gioia indelebile e indimenticabile di Bilbao. E, contro il Cesena, è riuscito anche a cancellare quindici anni di delusioni e di sofferenze nelle ultime di campionato. Anche il successo contro i romagnoli, quindi, possiede un qualcosa di storico, nel suo piccolo. 


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Il pagellone 2014-2015: Emiliano Moretti